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giovedì 15 ottobre 2020

Nasa e Esa hanno unito le forze nella missione Hera

Nasa e Esa hanno unito le forze nella missione Hera

La Nasa e l’Esa hanno unito le forze nello studio degli asteroidi al fine di contrastare in futuro possibili
impatti pericolosi per il nostro pianeta. E nata la missione Hera il cui compito è osservare  Didymos, un
 asteroide del diametro di 780 metri e il suo “gemello” più piccolo Dimorphos, di “soli” 160 metri, che gli
 sta ruotando attorno.

Dimorphos verrà studiato grazie all’invio della sonda Dart il cui impatto, previsto per settembre 2022, potrà
creare un cratere sollevando nello spazio detriti e potrebbe alterare la sua orbita attorno a Didymos. 
Secondo quanto riporta il sito Aerospacecue, Dimorphos sarà il primo oggetto celeste le cui 
caratteristiche fisiche e orbitali verranno alterate dall’intervento umano.

In seguito Hera, il cui lancio è previsto per ottobre 2024, si avvicinerà Didymos per monitorare gli effetti 
ottenuti da Dart sul suo gemello. Il nostro paese è stato ampiamente coinvolto nel progetto e la quota
maggiore del lavoro è ricaduta sulla società Ohb Italia. Uno dei due Cubesat che si staccheranno dalla 
sonda Hera verrà prodotto in Italia e sarà battezzato “Milani” in onore del noto scienziato dell’Università
 di Pisa, uno dei maggiori ricercatori internazionali nell’ambito dello studio degli asteroidi.

“Il compito del nano-satellite italiano sarà quello di studiare da vicino la superficie e di compiere 
alcune manovre orbitali" — raccontata al Corriere Ettore Perozzi che in Asi segue il programma —
 "Con la missione Hera si misureranno gli effetti della caduta di Dart determinando la variazione del

moto di Dimorphos che è l’obiettivo da raggiungere”
.

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